2016 · Roma
IO È L’ALTRO
Galleria Spazio Veneziano
Non capita tutti i giorni di assistere a una performance viva, pulsante e colma di fascino. Eppure…è accaduto venerdì, a Roma, durante l’inaugurazione della mostra fotografica di Dario Binetti: IO È L’ALTRO – The Sound Tour. Le bianche pareti dello Spazio Veneziano hanno accolto la forza, la sensualità e la sfida intellettuale portate dalle immagini di Binetti, che ha condiviso col pubblico romano una rassegna che va dritta all’essenziale e getta lo spettatore in una danza fra visibile e invisibile, fra mente e corpo, fra spirito e anima. La serata ha visto protagonisti il fotografo e la sua “Musa”. I numerosi spettatori presenti hanno vissuto un’occasione molto rara: dopo aver ammirato le opere, hanno assistito alla “materializzazione” in carne e ossa della ballerina che ne era la Musa protagonista: Elisa Barucchieri – un corpo consapevole di danzatrice e coreografa che ha collaborato, fra gli altri, con Carolyn Carlson, Peter Greenaway, Nikos Lagousakos. Le fotografie di Binetti sono una sfida estetica e allo stesso tempo intellettuale per chi guarda. Dopo una rapida introduzione di Selene Favuzzi alle opere di Binetti, che la scrittrice ha definito: “Un fotografo con cuore di poeta e mente da filosofo…che sulla pellicola imprime immagini con la forza di un pittore”, ha avuto inizio la performance. Una performance calda, coinvolgente – che racconta di un amore impossibile e che ha portato gli spettatori in un viaggio emotivo guidato dalle parole e dalla viva voce di Francesco Carrassi. Mentre, uno dopo l’altro, cadevano i fogli di una lettera forse mai spedita – i gesti ipnotici, dolci, sensuali e dal fascino senza tempo di Elisa Barucchieri, restituivano dolore e tensione, dolcezza e amore fra due vite destinate a potersi soltanto sfiorare. Proprio come il corpo espressivo e vigile della Barucchieri, che, dopo aver danzato fra l’iperrealistico e il sublime nelle fotografie esposte, ha preso vita in carne ed ossa di fronte agli spettatori della mostra anche le opere di Binetti, grazie alla loro plasticità e intensità emotiva, sembrano uscire dalla grana della fotografia, per sconfinare oltre le loro cornici: nel regno del reale. La mostra, curata dalla Compagnia Teatrale ResExtensa, resterà in esposizione fino al 30 ottobre 2016 allo Spazio Veneziano, in via Reno 18, Roma.