Milano | ArTheoria

    MILANO

    Spazio ArTheoria

    19.01   >   03.02.24


    OMBRE ALCHEMICHE

    mostra e catalogo a cura della professoressa

    Tiziana Fuligna con testi di Luciana Apicella e Nicola De Matteo

    Venerdì 19 ha inaugurato la mostra personale “Ombre alchemiche” di Dario Binetti, a cura della professoressa Tiziana Fuligna, allestita presso lo spazio espositivo di Theoria, in via Settala 41, a Milano. La mostra rimarrà aperta dal 19 gennaio al 3 febbraio 2024.
    Oltre all’artista ed alla curatrice della mostra, all’inaugurazione era presente un cospicuo numero di esperti del settore ed un nutrito pubblico di amanti dell’arte e della fotografia. Un’ottima affluenza di visitatori, che ha spinto gli organizzatori della mostra a definirlo un grande successo. Una esposizione di opere, che definirle “fotografiche” sarebbe improprio e restrittivo per più motivi.
    Nonostante si parta da una fotografia, le opere sono uniche ed irripetibili, poiché la stampa fotografica avviene su una tela pittorica, preventivamente trattata e preparata con il fondo gesso e vernice acrilica; entrambe le sostanze sono stese sul supporto con la spatola. Dopo la stampa, che avviene a getti di polvere, polimerizzata grazie ai raggi UV, l’opera è trattata con uno spray fissativo.
    Le immagini esposte, realizzate con la collaborazione della compagnia di danza ResExtensa della coreografa Elisa Barucchieri, sono state realizzate in un antico convento del 1704 eretto dai padri Domenicani, che lo abitarono fino al 1809, nella città di Giovinazzo a nord di Bari. Successivamente, questo antico maniero divenne Regio Ospizio Ferdinando I e nei decenni successivi ha accolto trovatelli, figli di orfani di guerra e figli di famiglie numerose. 

    Spiega la curatrice Tiziana Fuligna, docente di Storia dell’Arte Contemporanea:  “L’artista entra dentro il genius loci, lo ascolta, ne sente la voce e ci riconsegna il suo racconto, che non è più fatto né di storia né di memoria. Le ballerine si muovono libere nello spazio dell’opera, danzano senza più narrazione, ci guardano immobili, diventano materia, muro, specchio, volta, ombra. E noi con loro siamo catapultati dentro lo spazio interiore dell’opera, a cui non possiamo dare nome.”
    Con questa mostra prosegue l’impegno dell’agenzia Theoria, volto a presentare l’arte nei luoghi di lavoro, sotto l’ombrello del progetto Artheoria. 
    Ha spiegato Giancarlo Zorzetto, partner di Theoria: “Il progetto Artheoria è ispirato all’idea di offrire arte in un luogo, i nostri uffici,  diverso da quelli tradizionalmente dedicati. Siamo infatti convinti che dalla “contaminazione” con mondi diversi da quello del business, possano nascere stimoli e idee da utilizzare nel nostro lavoro e crediamo anche che “la bellezza”  ci aiuti a vivere meglio, dentro e fuori l’ufficio.”
    Intanto Dario Binetti incassa un altro successo con la sua particolare forma d’arte, dopo quelli incassati con le mostre  allestite a Londra, nella OXO Tower (a ottobre 2022) e a Venezia, a Palazzo Zaguri (a maggio e giugno 2023).
    Scrive la giornalista e curatrice d’arte Luciana Apicella nel catalogo della mostra: “…nelle immagini in bianco e nero in cui la concretezza materica dei luoghi – muri e porte, capitelli e scaloni, vetrate e scrivanie su cui il tempo ha lasciato scrostature, macchie, polvere – è un monito all’ineluttabilità dello scorrere del tempo, le ombre femminili che punteggiano la scena come divinità evanescenti paiono rivendicare un’immortalità cui anche l’umano può attingere, contrapponendosi all’inarrestabilità del tempo che scorre inesorabilmente in avanti.”